Viaggio in Etiopia, La Terra delle Origini
L'Etiopia vanta una vasta gamma di scene e luoghi d'interesse, tra cui nove siti patrimonio dell'UNESCO.
Nel 2016, l'Etiopia ha guadagnato un nuovo soprannome: "La terra delle origini". Il soprannome - che funge da motto turistico ufficiale dell'Etiopia - enfatizza la lunga e ricca storia del paese, rivendicando la sua pretesa di essere la fonte dell'umanità (i primi resti dei nostri antenati umani sono stati trovati qui); il luogo di nascita della prima pianta di caffè selvatico conosciuta come Arabica; e l'inizio del Nilo Azzurro, il fiume più lungo della terra. E questo è solo per cominciare.
In effetti, con innumerevoli chiese e monasteri antichi, resti di complessi sontuosi e fortezze medievali e paesaggi estremamente differenti (ma tutti sorprendenti), l'Etiopia offre moltissime attrazioni e paesaggi per viaggiatori di ogni tipo. Migliaia dei suoi siti del patrimonio sono stati registrati a livello nazionale, mentre 9 sono entrati nella prestigiosa lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, il numero più alto per qualsiasi paese africano.
Diamo un'occhiata introduttiva a quei giganti etiopi che hanno ricevuto il riconoscimento dell'UNESCO, iniziando con il Parco Nazionale dei Monti Simien; come uno dei 12 siti originali premiati con la designazione nel 1978, il parco sembra un punto di partenza adatto per mostrare le meraviglie naturali e culturali della Terra delle Origini.
Parco Nazionale Simien
Il primo dei siti dell’Etiopia ad essere considerato degno dell'UNESCO, il Parco Nazionale dei Monti Simien presenta una serie apparentemente infinita di gole e scogliere frastagliate, compresa la vetta più alta del paese, Ras Dashen. Molte specie in pericolo, come lo stambecco walia (capra di montagna etiope), il babbuino gelada e il lupo etiope, vivono in questa zona.
Chiese rupestri, Lalibela
Si dice che sia stata costruita nel XIII secolo con l'aiuto degli angeli, questa "Nuova Gerusalemme" attribuita al re Lalibela, è la patria del cristianesimo etiope, con 11 chiese sorprendentemente scavate nella roccia.
Fasil Ghebbi, Gondar
Conosciuta come la "Camelot dell'Africa", la città fortificata di Fasil Ghebbi fu costruita nel corso di diversi secoli. L'imperatore Fasiledes iniziò i lavori nel 1636 dopo aver soprannominato Gondar capitale dell'Etiopia e aver iniziato a costruire il primo castello. Molti degli imperatori che gli succedettero lasciarono le proprie firme strutturali, creando, in effetti, il complesso reale barocco che conosciamo oggi.
Bassa valle dell'Omo
I depositi sedimentari di questa valle sud-occidentale sono ora famosi in tutto il mondo, avendo contenuto innumerevoli fossili di ominidi e strumenti antichi che risalgono a 3,5 milioni di anni. L'area continua anche a favorire molte e varie culture fiorenti che la chiamano casa.
Aksum
Situata negli altipiani etiopici settentrionali, Aksum un tempo era lo stato più potente tra l'Impero Romano d'Oriente e la Persia. Le rovine che rimangono, databili tra il I e il XIII secolo, spaziano da obelischi giganti a tombe reali e antichi castelli. Secondo la tradizione etiope, si ritiene che una chiesa di Aksum contenga anche la biblica Arca dell'Alleanza.
Bassa valle dell'Awash
Nel 1974, i paleontologi scoprirono Lucy - il famoso ominide di 3,2 milioni di anni - in questo antico sito paleoantropologico. La valle di Awash rimane significativa come uno dei più importanti raggruppamenti di tali siti nel continente africano, dando numerosi contributi alla comprensione della storia dello sviluppo umano.
Tiya
Trentasei monumenti preistorici di arte rupestre di un'antica civiltà sconosciuta caraterizzano questo sito centrale etiope, situato a sud di Addis Abeba.
Harar Jugol, la città storica fortificata
Considerata la quarta città musulmana più sacra, Harar Jugol è una città fortificata labirintic le cui mura risalgono tra il XIII e il XVI secolo. Il Regno di Harar, tuttavia, fu fondato nel 940 d.C. dallo sceicco Aw Abadir e da altri santi, che insieme supervisionarono la costruzione di 99 moschee secondo i 99 nomi di Dio menzionati nel Corano; di queste, si stima che oggi ne restino 82 ad Harar.
Paesaggio culturale di Konso
Gli insediamenti con mura in pietra che compongono il paesaggio culturale di Konso negli altipiani di Konso forniscono un meraviglioso esempio di vita adattativa in un clima duro e secco. Con i loro valori condivisi, la coesione sociale e l'ingegnosità progettuale, gli abitanti di Konso hanno conservato il loro stile di vita per più di 400 anni.
Un viaggio in Etiopia è un’esperienza a contatto con altre culture, diverse ma sempre vicino a noi.
